{ The Gates of Eternal Darkness }

Hybrid Theory (2000)

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view post Posted on 27/5/2010, 01:35     Top   Dislike
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Hybrid Theory
~ first album

Hybrid Theory è il primo album in studio dei Linkin Park, pubblicato nel 2000.

Complessivamente ha venduto 30 milioni di copie, di cui oltre 10 milioni nei soli Stati Uniti, dove è stato premiato con un disco di diamante ed ha raggiunto i primi posti della classifica Billboard 200. Grazie a questi risultati è l'album di maggior successo del genere nu metal, nonché uno dei più venduti del "decennio zero".

Il Disco:

Molte delle canzoni che compongono Hybrid Theory furono prodotte dai Linkin Park nel 1999 e inserite in un demo di nove tracce. La band inviò il disco a varie major discografiche ed etichette indipendenti, che per la maggior parte rifiutarono di pubblicarlo. Riuscirono ad ottenere un contratto nel 2000 con la Warner Bros. Records, grazie anche ai consigli di Jeff Blue, che si unì alla Warner dopo essersi dimesso dalla Zomba.
Viste le prime difficoltà a trovare un produttore che finanziasse l’album, Don Gilmore decise di prendere le redini del progetto, assumendo Andy Wallace al mixer. Le sessioni di registrazione cominciarono negli NRG Recording di North Hollywood, California, sul finire del 1999, e durarono per quattro settimane. Vennero riproposte le canzoni del demo, ma le parti rappate vennero massicciamente riscritte e corrette, mentre i ritornelli rimasero più o meno gli stessi dell’originale. A causa dell’assenza di Dave Farrell, la band assunse Scott Koziol per le linee di basso (alcune delle quali eseguite da Brad Delson). I Dust Brothers collaborarono alla realizzazione di With You.
Mike Shinoda scrisse i testi basandosi in parte sui vecchi lavori della band, quando si chiamava ancora Xero, con Mark Wakefield al primo microfono. Le liriche interpretano, secondo parole dello stesso Shinoda, sentimenti, esperienze ed “emozioni che provi tutti i giorni e di cui puoi parlare”. Chester Bennington dichiarò alla rivista Rolling Stone, nel 2002:

« È facile perdersi nelle cose – pensando “povero, povero me”, ed è da questo che provengono canzoni come Crawling: non posso sopportare me stesso. Ma questa canzone tratta del prendersi le responsabilità delle proprie azioni. Tratta di come io stesso sono il motivo di ciò che provo. C’è qualcosa dentro di me che mi indebolisce. »


Le Canzoni:

La musica di Hybrid Theory è il risultato dell’unione di molti stili e ispirazioni differenti. Il cantato di Chester è influenzato da Depeche Mode e Stone Temple Pilots, nonostante i riff e la tecnica del chitarrista Brad Delson siano più ispirati a Deftones, Guns N' Roses, Smiths e U2. Il rapping di Mike Shinoda, presente in ben sette tracce, si rifà molto ai The Roots. Come già accennato, i testi parlano dei problemi con cui Chester ha dovuto fare i conti durante l’infanzia e l’adolescenza: violenze sessuali, eccessivo e costante abuso di droga e alcol, il divorzio dei suoi genitori, isolamento, delusioni e fallite relazioni sociali.
Dall’album furono estratti quattro singoli. One Step Closer, la traccia numero 2 dell’album e il primo singolo, è caratterizzata da un'introduzione composta da riff di chitarra e percussioni elettroniche, che sfocia poi in un pezzo di chitarre pesanti e distorte e una batteria aggressiva. È famosa per la famigerata frase “Shut up when I talking to you” (“Zitto quando ti parlo”), urlata da Chester nell'interludio della canzone, a sua volta accompagnato anche da alcuni scratch del dj Joseph Hahn. La canzone fu scritta dai Linkin, secondo loro stesse dichiarazioni, come gesto di frustrazione per non aver ideato un testo decente per la sesta traccia Runaway. Il video musicale di One Step Closer, girato a Los Angeles, divenne subito molto famoso e nel periodo veniva continuamente trasmesso nella rotazione musicale di MTV. Nel video appare anche l'ex bassista temporaneo del gruppo, Scott Koziol.
Il secondo singolo fu Crawling. Il testo è incentrato sull’abuso sessuale subito da Chester – la violenza fisica, la difficoltà di dirlo a qualcuno, e la conseguente perdita di autostima. Tutto ciò è confermato nel video musicale, in cui una ragazza (la modella Katelyn Rosaasen) viene violentata dal padre e la si può vedere all’inizio del video con molti lividi.
Papercut, il terzo singolo, parla della paranoia. Il video musicale fu diretto da Nathan "Karma" Cox e Joseph Hahn, e mostra la band che suona il pezzo in un salone elegante vicino a una stanza buia, sulle pareti della quale sono scritte le parole della canzone. Nel video sono presenti anche elementi soprannaturali e inquietanti, realizzati con gli effetti speciali, come ad esempio l’“allungamento” delle dita di Shinoda e lo “scioglimento” della faccia di Rob Bourdon.
Il quarto e ultimo singolo estratto dall’album è In the End, caratterizzato da un riff di pianoforte ideato da Shinoda. Il video musicale venne girato nelle varie pause durante l’Ozzfest del 2001, e diretto anch'esso da Cox ed Hahn. Lo sfondo è stato filmato nel deserto della California, ma i ciak veri e propri hanno avuto luogo in uno studio, che permise ad Hahn e Cox di installare dei tubi d’acqua sul soffitto. Lo scopo che avevano era quello di inzuppare la band in una delle scene. Il video per In the End fu premiato come miglior video rock agli MTV Video Music Awards del 2002.
Un’altra canzone rilasciata dall’album è Points of Authority, che però non è mai uscita come singolo. È stato comunque girato un video, contenuto nel primo DVD della band, Frat Party at the Pankake Festival. Il video riuniva riprese da alcuni concerti del gruppo, e i relativi backstage. Il batterista Rob Bourdon, circa la composizione della canzone, dichiarò: “Brad scrisse questi riff di chitarra, poi tornò a casa. Mike decise di dividerli in diverse parti e riarrangiarli al computer.” Riguardo la canzone, Delson elogiò l’abilità di Shinoda, descrivendolo come “un genio del livello di Trent Reznor”.


Pubblicazione:

Hybrid Theory uscì negli Stati Uniti il 24 ottobre 2000, sulla scia del singolo One Step Closer, già diffuso nelle radio. Alla fine del 2000 l’album entrò nella U.S. Billboard 200 alla posizione #16, e fu certificato disco d'oro cinque settimane dopo l’uscita. Nel 2001 Hybrid Theory vendette 4.800.000 copie negli Stati Uniti, e divenne il disco più venduto dell’anno. Inoltre, secondo una stima, l’album continuò a vendere 100.000 copie a settimana all’inizio del 2002. Le vendite proseguirono a ritmo veloce negli anni successivi, e nel 2005 Hybrid Theory venne certificato disco di diamante per aver venduto 10 milioni di copie negli Stati Uniti. Fino al 2007 ha venduto 24 milioni di copie in tutto il mondo, di cui 16 solo negli Stati Uniti, rendendolo il più grande successo della band e l’album più venduto del XXI secolo.
Tre dei quattro singoli rilasciati nel 2001 si succedettero nella U.S. Billboard Modern Rock Tracks. In the End raggiunse la posizione #1 e apparve nelle classifiche di tutto il mondo. Il successo di questa canzone è in parte dovuto alla posizione in classifica dell’album, piazzato al #2 nella Billboard 200, dopo The Eminem Show di Eminem. Hybrid Theory raggiunse la top ten nelle classifiche di Gran Bretagna, Svezia, Nuova Zelanda, Austria, Finlandia e Svizzera. Ai 44° Grammy Awards, i Linkin Park vinsero il premio come Best Hard Rock Performance per Crawling. Ricevettero anche nomination come Best New Artist e Best Rock Album, vinti però rispettivamente da Alicia Keys ed All That You Can't Leave Behind degli U2.
Dopo il successo di Hybrid Theory, i Linkin Park vennero invitati a partecipare a vari tour e concerti, come l’Ozzfest, il Family Values Tour, il KROQ's Almost Acoustic Christmas, e il tour che creò la stessa band, il Projekt Revolution, che hanno i Linkin Park come head-liner e altre band come supporto, tra cui Adema, Cypress Hill, Korn, Snoop Dogg e Mudvayne. In quel periodo si riunì al gruppo il bassista David "Phoenix" Farrell. I Linkin tennero un giornale online sul loro sito ufficiale per tutta la durata dei tour, dal 2001 al 2002, nel quale ogni membro della band inseriva le proprie annotazioni. Questi scritti non sono più reperibili sul loro sito, ma è possibile trovarli su vari fansite. Nel 2001 i Linkin Park sostennero 324 concerti.


Edizione speciale:

L’11 marzo 2002 uscì un’edizione speciale di Hybrid Theory, contenente due dischi e pubblicata esclusivamente in Giappone. Il primo disco contiene l’album originale, e il secondo alcune canzoni eseguite dal vivo, tra cui Papercut, Points of Authority e In the End, registrate nella Docklands Arena, più due canzoni inedite: My December, contenuta nell’EP In the End: Live & Rare; e High Voltage, rivista e corretta dalla versione originale contenuta nell’Hybrid Theory EP.

Critiche:

Le recensioni dell’album furono molto contrastanti. Alcuni critici ebbero impressioni positive: Stephanie Dickison di PopMatters dichiarò che la band era “di gran lunga più complessa e talentuosa di certe boy band hard rock”, aggiungendo che “loro continueranno ad affascinare e sfidare i suoni standard della musica”. Sputnikmusic descrisse Hybrid Theory “un chiaro album mainstream all’alba del nuovo secolo, e per buone ragioni”, e diede all’album tre stelle su cinque. Robert Christgau del Village Voice scrisse che “gli adulti non hanno idea di cosa provano i ragazzi arrabbiati” e diede all’album due stelle più una menzione d’onore, citando Papercut e Points of Authority come vette più alte dell’album. Jenny Eliscu di Rolling Stone commentò che Hybrid Theory “sprigiona tanta potenza quanto quella dei Limp Bizkit o dei Korn”, e lo definì un album che “riflette la frustrazione della vita”.
Altre critiche, comunque, sconsigliarono l’album. Sputnikmusic, dopo aver inizialmente apprezzato l’album, dichiarò che “Hybrid Theory ha degli evidenti inconvenienti.” Il sito descrisse i riff di chitarra di Brad Delson “spesso insulsi e non originali” e aggiunse che “manca varietà [nell’album]”. William Ruhlmann di All Music Guide disse che “i Linkin Park hanno uno stile già stracotto” e chiamò One Step Closer “un tipico sforzo”, riferendosi al ritornello della canzone.


Post Hybrid Theory:

Nel 2002 i Linkin Park rilasciarono un album intitolato Reanimation. La sua lista tracce è formata dalle canzoni di Hybrid Theory remixate e re-interpretate da molti artisti nu metal o appartenenti all’hip hop underground. Alcuni collaboratori dell’album sono Jonathan Davis, Aaron Lewis e Black Thought. Negli album seguenti i Linkin Park sperimenteranno strumenti classici come il pianoforte e vari strumenti acustici, ed entrambi, congiunti con gli elementi di elettronica di Hybrid Theory, daranno luogo al sound del loro secondo album in studio, Meteora. Mike Shinoda spiegò la differenza tra Hybrid Theory e Meteora: “Questi elementi di elettronica sono sempre stati presenti nella band – è solo che a volte tendiamo a mostrarli di più.”. Dopo Meteora la band pubblicò un disco di mash-up tra loro canzoni ed altre del rapper Jay-Z, Collision Course (2004), e poi abbandonò in gran parte le sonorità nu metal e rap rock degli esordi con Minutes to Midnight (2007).

Curiosità:

La copertina dell'album è stata disegnata da Mike Shinoda, ed illustra un soldato con ali di libellula, simboleggiante il carattere appunto "ibrido" della musica dei Linkin Park: il soldato rappresenta l'aggressività e la dinamica del metal/hard rock, le ali di libellula la leggerezza e l'orecchiabilità del rap.

Tracce:

Papercut – 3:05
One Step Closer – 2:36
With You – 3:23
Points of Authority – 3:20
Crawling – 3:29
Runaway – 3:04
By Myself – 3:10
In the End – 3:36
A Place for My Head – 3:05
Forgotten – 3:15
Cure for the Itch – 2:37
Pushing Me Away – 3:12


Formazione:

Chester Bennington – voce
Mike Shinoda – voce (chitarra ritmica in Crawling e Pushing Me Away)
Brad Delson – chitarra solista, basso, cori
Rob Bourdon – batteria, cori
Joseph Hahn – giradischi, campionatore, cori


Altri musicisti:

Dave Farrell – basso; violoncello in My December
Scott Koziol – basso in One Step Closer
Dust Brothers – elettronica in With You


Produzione:

Don Gilmore – produttore, tecnico
Jeff Blue – Produttore esecutivo
John Ewing Jr. – aiuto tecnico
Matt Griffin – aiuto tecnico
Steve Sisco – tecnico
Andy Wallace - mixer
Brian Gardner – supervisore masterizzazione e digitalizzazione
Natalie Preston – coordinatore A&R
Ariana Murray – coordinatore A&R
Frank Maddocks – direzione artistica, grafica
James Minchin III – fotografia


Fonte: Wikipedia.
 
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